Ripercorriamo le dinamiche che hanno caratterizzato il 2023 fino alla fine del mese di Agosto, proiettandoci verso il futuro.
La Birra: sempre attuale
Analizzando i dati della piattaforma Winelivery un primo elemento interessante riguarda il prezzo di acquisto della categoria. Rispetto allo stesso periodo del 2022 si evidenzia una netta crescita del prezzo medio di acquisto unitario, che sale del +31%. Questa crescita trova le sue radici in parte nella dinamica inflazionistica che sta impattando tutti i settori dell’economia (secondo il Codacons i rincari che interesseranno la birra saranno nell’ordine del 15,5%) ed in parte dal processo di premiumizzazione che sta caratterizzando il mercato della birra negli ultimi tempi.
Da tempo infatti cresce il peso delle proposte speciali e premium nel mondo brassicolo, sospinta parallelamente dalle dinamiche che caratterizzano la domanda e l’offerta del settore. Da un lato gli scaffali, fisici e non, si popolano sempre più di referenze che sfoggiano caratteristiche particolari (“non filtrata”, “filtrata a freddo”, aromatizzata, realizzata con una selezione unica di luppoli…) e presentano un posizionamento premium, dall’altro cresce di pari passo l’interesse degli utenti verso queste proposte “speciali”.
Interessante come tale tipologia di proposte presenti una clientela particolarmente giovane rispetto alla media ed una quota di acquirenti di sesso femminile (32,2%) seconda solo al segmento delle birre alcohol-free, in cui la popolarità tra il pubblico femminile è particolarmente marcata.
Anche in un’estate avara di grandi manifestazioni sportive (il Mondiale di calcio si è giocato per la prima volta a Dicembre, gli Europei interessano solamente le squadre giovanili e le Olimpiadi si terranno a Parigi il prossimo anno), la birra si conferma fedele compagna degli italiani, favorita dalla stagionalità e da una proposta in continuo fermento, ricca di novità.
E il Vino, come cambia?
Il principale contributore ai volumi realizzati in piattaforma è, ca va sans dire, il vino, che doppia la sopracitata birra e stacca tutte le altre categorie in assortimento.
In continuità con un trend emerso negli ultimi anni, i primi otto mesi del 2023 ci consegnano un segmento delle bollicine sempre più corposo. Al suo interno lo champagne è protagonista di una crescita significativa, con un peso sul totale della categoria che, seppur marginale (4,2%), cresce del 27,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, segno di una netta polarizzazione della domanda.
Il Metodo Classico più famoso al mondo rappresenta certamente una nicchia, ma contribuisce in maniera decisiva alla crescita di un comparto che mostra dinamiche interessanti anche per le bollicine nostrane, portando la quota complessiva dei vini spumanti venduti in piattaforma al 26,1%. Tale crescita (1,5 punti di quota in più rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno) si realizza prevalentemente a scapito del segmento dei vini rossi (- 1,3 p.ti) e dei vini bianchi (in misura minore), mentre rimane costante il peso dei rosati sul totale di categoria.
Chi gusterà una buona bollicina nei prossimi mesi?
Ad oggi gli amanti delle bollicine risultano divisi piuttosto equamente tra i due generi, con una quota femminile del 42,9%, mentre la % di consumatori Under 35 in piattaforma è del 31,9%.
Guardando al solo champagne stupisce come la quota di Under 35 cali di soli 3 punti percentuali rispetto alla media degli spumanti, a testimonianza di un interesse verso prodotti premium e di una sostenuta disponibilità a pagare anche tra i più giovani. Parallelamente è invece sensibilmente inferiore la quota di acquirenti di sesso femminile, ferma al 28,6%.
(Ready To) Drink
Tra gli alcolici si conferma la tendenza che porta verso prodotti semplici, pronti da bere. Nata oltreoceano, dove spopolano gli hard seltz (bevande in lattina, dal ridotto tenore alcolico e presenti nelle varianti di gusto più disparate), il trend dei ready-to-drink ha attecchito anche nel vecchio continente.
All’interno di questo segmento si trovano diverse sottocategorie di prodotto, che vanno dai cocktail/long drink miscelati, agli hard seltzer, passando per kombuche e hard coffee (corretti e aromatizzati, venduti in lattina). I dati della piattaforma Winelivery mostravano già nel 2022 un trend molto positivo per la categoria, sospinta da un’offerta di cocktail miscelati in continuo sviluppo e che risultava tra le opzioni preferite dai clienti per il dopo cena.
Creare un buon cocktail a casa non è facile: richiede un’attrezzatura adeguata ed una certa abilità ed è per questo che i cocktail vengono, al contrario di birra e vini, consumati principalmente al bar. I cocktail pronti eliminano questa barriera e vengono incontro anche a chi, all’interno delle mura domestiche, non vuole rinunciare al suo cocktail preferito.
Questi benefici, uniti ad un’offerta in fermento, sempre più ricca, hanno reso il fenomeno dei cocktail ready to drink stabile, confermandone la solidità anche nella prima metà del 2023 e sottolineando l’esigenza di tenerne monitorati gli sviluppi anche nel prossimo futuro.
Innovazione nel mondo degli Spritis
Il mondo degli spirits non rimane certamente a guardare e, anzi, segue da vicino l’evoluzione dei consumi provando ad orientarne la direzione.
Lo sviluppo segue così due direttrici, da un lato quella dell’innovazione più profonda, tesa ad intercettare i bisogni emergenti (vedasi i RTD di cui sopra) o latenti dei consumatori, dall’altro un’innovazione più incrementale che mira a moltiplicare le occasioni di consumo del prodotto, intervenendo sul percepito.
Proprio in quest’ottica sono da leggere i molteplici tentativi di presidiare un’occasione “pesante” come quella dell’aperitivo, in cui sempre più competitors si confrontano.
L’aperitivo, fuori casa o tra le mura domestiche (1/4 degli spirits e cocktail acquistati su Winelivery è consumato nella fascia 17-19,30), vede sempre più protagonisti quei cocktails (Gin Tonic su tutti) che in passato venivano consumati in tarda serata, che si aggiungono agli Spritz più classici e a quelli rivisitati, alla birra, al vino e ad altri prodotti ancora.
Ottenere uno spazio in questa occasione di consumo è l’obiettivo comune di una serie di attività finalizzate a spostare il consumo degli amari, tradizionalmente legati al momento della fine del pasto, rendendoli più versatili.
Limoncello Spritz e Amaro del Capo-Tonic sono alcuni dei tentativi di ampliare le possibili occasioni di consumo di prodotti storicamente molto specifici … quali saranno i prossimi?
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Solo il tempo ci saprà dire cosa ci attende, a noi il compito di coglierne gli insegnamenti.
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