Facciamo il punto su quanto accaduto nell’universo brassicolo nel corso del 2023, provando a proiettarci verso il prossimo futuro. Novità, consumi, trend: cosa ci riserverà il 2024 per la categoria birra?
2023: i grandi Gruppi hanno puntato sulle Lager Speciali
Gli ultimi anni hanno visto il grande successo di prodotti che, seppur all’interno di una proposta industriale, destinata ad un pubblico ampio, si sono distaccati dall’idea della classica birra Lager. Alle iconiche Lager si sono affiancate proposte alternative, identificate da caratteristiche particolari (“non filtrata”, “filtrata a freddo”, aromatizzata, realizzata con una selezione unica di luppoli…) e caratterizzate da un posizionamento che strizza l’occhio ad un consumatore sempre più in cerca di prodotti nuovi e “speciali”.
All’interno della piattaforma Winelivery, di cui Wedia, in qualità di media agency del Gruppo Winelivery, ha esclusivo accesso al database, questo trend si è manifestato chiaramente, con una crescita evidente (+8,8 punti di quota 2022 vs ‘21) delle Lager Plus (o Speciali) a scapito delle altre tipologie brassicole.
Anche il 2023 ha visto il lancio sul mercato italiano di nuove etichette di birre Lager Plus o Speciali da parte dei principali gruppi del settore. Sono nate così tra le altre Ichnusa Ambra Limpida, legata a doppio filo al territorio di origine dall’aggiunta di riso coltivato in Sardegna, Peroni Nastro Azzurro Stile Capri, una “Easy Drinking Lager” di ispirazione mediterranea con note di scorza essiccata di limoni italiani e di foglie di ulivo, e 1664 Blanc, la cui formula è arricchita dalla presenza di arancia e coriandolo, introdotta sul mercato nazionale dal gruppo Carlsberg.
Tre proposte che vanno nella medesima direzione, cercando di ritagliarsi uno spazio nel mercato offrendo al consumatore un twist rispetto alle birre più tradizionali.
2023: uno sguardo alla categoria nel suo insieme
Analizzando i dati di consumo registrati sulla piattaforma Winelivery è possibile trarre diverse conclusioni sull’andamento della categoria nel corso dell’ultimo anno e sulle dinamiche che l’hanno interessata.
Partendo da un’analisi dei volumi di vendita si riscontra un rallentamento della sopracitata tipologia Lager Plus, che, nonostante innovazioni come quelle menzionate nel paragrafo precedente, ferma il suo trend di crescita e non riesce a tenere il passo delle Lager tradizionali, le quali si confermano (con il 44% di quota) il segmento più pesante sul venduto della categoria.
Tra le altre tipologie si registra un calo delle proposte più artigianali e una contrazione anche su IPA e Ale, mentre si conferma in crescita l’offerta di birra senza alcol.
In un contesto di crescente consapevolezza e attenzione ai propri consumi e all’impatto che hanno sulla salute, l’offerta di alternative alcohol-free si è infatti moltiplicata in tutti i segmenti del beverage, dagli spirits al vino, passando ovviamente anche per la birra.
Nonostante il peso attualmente ancora contenuto, il fenomeno delle birre alcohol-free è sicuramente da attenzionare e studiare da vicino, specie in termini di target e occasioni di consumo.
Dai dati in nostro possesso l’utenza non sembra discostarsi dalla media di categoria per quanto riguarda il profilo anagrafico, mentre la clientela femminile risulta sopramedia e presenta un distacco significativo (almeno 8 punti percentuali) da quanto registrato per le altre tipologie brassicole.
Stante la natura espressa del servizio offerto da Winelivery è inoltre possibile elaborare i dati riguardanti il momento di acquisto dei prodotti, stimandone quello di consumo. Le birre senza alcol presentano una distribuzione degli acquisti allineata alla totalità della categoria, con un’incidenza importante del weekend e una concentrazione dei consumi tra le 19,30 e le 24, senza particolari picchi sul pranzo o legati alla giornata lavorativa, che sono spesso target di comunicazione di questo segmento.
A livello generale il momento dell’aperitivo, per cui è pensata Peroni Nastro Azzurro Stile Capri, raccoglie, nonostante un leggero calo, il 22% dei consumi, rappresentando quindi una delle occasioni di consumo più rilevanti per la categoria all’interno della piattaforma.
2024: cosa ci aspetta?
L’aumento dei costi lungo la filiera sarà un fastidioso tormentone cui sarà difficile sottrarsi nei mesi che verranno, soprattutto per il consumatore, che ne pagherà, letteralmente, le conseguenze.
Come previsto a inizio anno anche da Cronache di Birra sulla base della sua esperienza nel settore, i costi, sempre più elevati, di fare impresa abbatteranno verosimilmente molte di quelle realtà di piccolissima dimensione e natura quasi hobbystica che compongono il puzzle delle birre artigianali.
Il mondo “craft” continuerà a pagare in maniera evidente il trasferimento dei crescenti costi di filiera sul prezzo finale della birra, fortemente cresciuto già negli ultimi mesi e che rappresenta una barriera molto solida al consumo, orientato sempre più verso prodotti differenti.
Anche in un contesto non semplice, l’industria continua ad investire. Birra Raffo allarga i propri orizzonti e forte di un’immagine rinnovata, che ne enfatizza il legame con la città d’origine, Taranto, nel look (che riporta le onde del mare e il simbolo del Taras, leggendario fondatore della città secondo la mitologia), molla gli ormeggi per essere distribuita su tutto il territorio nazionale.
Si arricchisce poi di una nuova partnership il legame storico tra corse e birra alcohol-free, un binomio che è alla base della collaborazione pluriennale siglata quest’anno tra Ferrari e Peroni Nastro Azzurro 0.0% e che verrà celebrata anche attraverso la realizzazione di 2024 bottiglie numerate in edizione speciale, destinate ai Tifosi del cavallino.
Queste ed altre iniziative caratterizzeranno i mesi a venire, contribuendo a delineare il futuro della categoria nel mercato italiano.
Non ci resta che attendere!